Striker Deadwish European Tour 2022 – 2022/7/22 Italy Bergamo

On a very hot day, Canadian Striker landed at a beer festival in the Bergamo area, well organized in a very spacious area. The stage looks definitely spacious too, bravo to the organizers. With an hour to spare and after buying some cold beers, I set out to hunt for the band members because they are known to easily wander through the crowd of people who have come mainly to eat and drink. In fact I find the bassist, charismatic, very nice guy with whom we get to talking about HEAT, one of his favorite bands. I’m glad he recognized me having communicated with them often on Instagram. “Look behind you,” he says to me at one point and I find myself greeting the singer. After a few lines I wait for them to get the beers for the band to take a selfie.
The concert starts only a few minutes late but who cares about couple of minutes. They get off to a great start and remain so for the duration of the concert: the Strikers are great, energetic, powerful, the members play in perfect symbiosis, well amalgamated despite the change of drummer before starting the European tour: it must not have been easy to learn so many songs for the drummer in such a short time, I would like to point this out because many people, not playing an instrument, underestimate. Searching in the web, the first four songs start as per their Deadwish Tour Setlist, including as third and fourth songs the new singles Deadwish and Strange Love. The sound of the drums overpowers the other instruments slightly but we can overlook that because these guys are explosive, stringing one song after another nonstop, interacting with the audience in a delightful way, not made up of just rabid metalheads, from the kid at the barrier under the stage to the people in the distance, to each a way of communicating in a polite, rockin’ way, stunning. Having to play for a full ninety minutes they stuff the setlist for the Italian date only with the most powerful and trashmetal pieces from their first albums, an exceptional choice to get across the grit, energy and style of real metal. The crowd responds well and warms up easily, those who know them sing at the top of their lungs every single song, including yours truly. The guitarists have fun together, the bassist is a character who often cheers the audience on, and the singer has a powerful, sharp, high-pitched voice when he can show it to us. In the final part they come back for the last two songs, Too Late and Fight for Your Life, on the refrain of which they pause to make us shout with them in chorus, to indulge in a selfie from the stage with us behind jubilant. A huge concert, sung from start to finish (I was voiceless), their little choices in the theater of a beer festival were as apt as the short but powerful solo by the new drummer, yes because in this contest it works super fine. These guys deserve not only that the many people bought T-shirts at the end of the concert, but a substantial chance to be sidekicks to some established metal band that would never dream of drinking beer and talking to you as Striker did. They sound great, they know how to play the scene, all the members are very talented, the songs are outstanding. Come on Sriker, don’t give up and see you at the next gig, I will be there definitely!

Striker Deadwish Eurpean Tour 2022

In una giornata caldissima, i canadesi Striker approdano ad una festa della birra nella bergamasca, ben organizzata in una area molto spaziosa. Il palco si presenta decisamente grande, bravi gli organizzatori. Con un’ora di anticipo e dopo aver comprato delle birre fresche, mi do alla caccia dei membri della band perché si sa che è facile si aggirino tra la folla di persone venute principalmente per mangiare e bere. Infatti trovo il bassista, carismatico, simpaticissimo con cui ci mettiamo a parlare degli HEAT, una delle sue band favorite. Sono contento che mi abbia riconosciuto avendo comunicato spesso con loro su Instagram. “Guarda dietro di te” mi dice ad un certo punto e mi trovo a salutare il cantante. Dopo poche battute aspetto che prendano le birre per la band per scattare un selfie.

Il concerto inizia solo con qualche minuto di ritardo, idea trascurabile in quel frangente. Partono alla grande e tali rimangono per tutta la durata del concerto: gli Striker sono grandi, energici, potentissimi, i membri suonano in perfetta simbiosi, ben amalgamati nonostante il cambio del batterista prima di iniziare il tour europeo: non deve essere stato facile memorizzare tante canzoni in così poco tempo, ci tengo a precisarlo perché molte persone, non suonando uno strumento, sottovalutano questo aspetto. Se avete indagato sul web, le prime quattro canzoni iniziano come da loro Deadwish Tour Setlist, includendo come terza e quarta canzone i nuovi singoli Deadwish e Strange Love. Il suono della batteria prevale sugli altri strumenti leggermente ma possiamo sorvolare perchè questi ragazzi sono esplosivi, infilano una canzone dietro l’altra senza sosta, interagiscono con il pubblico in maniera deliziosa, non formato da soli metallari accaniti, dal ragazzino alla transenna sotto il palco alle persone in lontananza, ad ognuno un modo di comunicare in maniera educata e rock, splendidi. Dovendo suonare per ben novanta minuti farciscono la scaletta per la sola data italiana con i pezzi più potenti e trash dai primi album, scelta eccezionale per far capire la grinta, energia e lo stile del vero metal. La gente risponde bene e si scalda facilmente, chi li conosce canta a squarciagola ogni singolo pezzo, compreso il sottoscritto. I chitarristi si divertono insieme, il bassista è un personaggio che spessissimo incita il pubblico, il cantante ha una voce potente, affilata e acutissima quando può mostrarcelo. Nella parte finale rientrano per le ultime due canzoni, Too Late e Fight for Your Life, sul cui ritornello si soffermano per farci urlare con loro in coro, per concedersi un selfie dal palco con noi dietro esultanti. Un concerto enorme, cantato dall’inizio alla fine (ero senza voce), le loro piccole scelte nel teatro di una festa della birra sono state azzeccate come il breve ma potente assolo del nuovo batterista, si perché in questo frangente ci stava. Questi ragazzi meritano non solo che le molte persone abbiano comprato le magliette a fine concerto, ma un’occasione sostanziosa per essere spalla di qualche consolidata band metal che mai si sognerebbe di bere la birra e parlare con te. Suonano benissimo, sanno interpretare la scena, tutti i membri sono molto dotati, le canzoni sono eccezionali. Forza Sriker, non mollate e a rivederci al prossimo concerto, io ci sarò sicuramente!

Prodotti chimici della combustione

I limiti di NOx Euro 5-6 si sono rivelati irraggiungibili nella guida reale e ora le Case corrono ai ripari con il sistema SCR. Vediamo come funziona

Come funziona il sistema SCR per abbattere gli NOx?

Lo scandalo VW sulle emissioni truccate e i successivi casi di sforamento che coinvolgono anche altri costruttori, hanno reso noto all’opinione pubblica il grosso equivoco che si celava dietro i test di omologazione europei eccessivamente “benevoli” sui consumi di carburante e sulle emissioni degli elementi inquinanti. Inoltre, il grande pubblico ha fatto la conoscenza con gli NOx , gli ossidi di azoto, un prodotto inquinante facente parte del pacchetto di emissioni sottoposto a limitazioni dalle normative europee ed americane, ma fin’ora poco considerato dai Paesi UE molto orientati, anche per opportunismo politico- ambientale, sulla riduzione della CO2 (anidride carbonica o biossido di carbonio, gas serra non inquinante) e sulle polveri sottili PM. Per abbattere gli NOx sui motori diesel sono necessari dispositivi specifici come le valvole di ricircolo EGR e soprattutto il sistema SCR di post-trattamento dei gas di scarico che molti costruttori stanno adottando. Vediamo come funziona e a quali rischi si va incontro con i famigerati NOx se fuori controllo.

LA BATOSTA É ARRIVATA DAGLI USA

E’ stata necessaria la denuncia degli enti di controllo americani, pragmatici e poco avvezzi ai compromessi, per scoperchiare il pentolone delle irregolarità. In buona sostanza, in Europa, nessun ente competente, pur avendone tutti i requisiti di legge, controllava la veridicità dei valori di emissioni (e di consumo) dichiarati dalle Case. Come è noto, le irregolarità riscontrate negli USA su certi motori diesel del gruppo VW, vertono soprattutto sullo sforamento dei limiti di emissioni di NOx stabiliti dalla legge. Tali limiti sono sempre più stringenti e nella normativa europea si è passati dai 250 mg/km delle diesel Euro 4 ai 180 mg/km delle Euro 5 per passare infine agli 80 mg/km delle Euro 6 (l’ultima direttiva obbligatoria dal settembre 2015). Quest’ultimo valore si è rivelato pressoché inarrivabile nell’uso stradale ma in certi casi anche difficilmente ottenibile nel test di omologazione al banco, nonostante la presenza dell’EGR e del sistema SCR (vedi come funziona la centralina VW coinvolta nel dieselgate). Prima di addentrarci nella descrizione dell’SCR è utile illustrare, a grandi linee, i fenomeni che provocano gli NOx e gli altri metodi di riduzione di tali inquinanti.

ARIA ATMOSFERICA

Per spiegare la presenza degli ossidi di azoto nei prodotti della combustione, occorre partire dall’aria che respiriamo. L’aria atmosferica è l’elemento necessario per l’alimentazione dei motori endotermici. Essa contiene ossigeno (O2), gas comburente indispensabile per qualsiasi tipo di combustione. Tuttavia prevale di gran lunga la quantità di azoto (N2), gas inerte presente nell’aria nella percentuale del 78% contro il 21% dell’ossigeno. Nell’aria vi sono inoltre piccole quantità di altri gas (tra cui Argon, Elio, CO2,ecc.) che insieme costituiscono circa l’1% del totale e si comportano come gas inerti al pari dell’azoto, inattivi dal punto di vista motoristico.

ALTA TEMPERATURA

I motori diesel funzionano con eccesso di aria e sono caratterizzati da rapporti di compressione molto elevati (attualmente da 14:1 a 17:1 circa). Questi valori sono possibili in quanto nel ciclo diesel si comprime solo aria che deve raggiungere temperature elevate per innescare la combustione spontanea del gasolio. Il rapporto aria- carburante può arrivare a 25:1, quindi si può affermare che il motore diesel funziona regolarmente con miscele povere. Tuttavia, la massima potenza si ottiene in corrispondenza del rapporto stechiometrico ideale ( miscela più ricca), ma in tali condizioni si avrebbe eccessiva fumosità allo scarico (aumento di HC e di particolato). Tale problema obbliga a limitare la potenza del motore adottando un rapporto di miscela povero.

GLI NOx

L’alta temperatura nella camera di combustione favorisce l’associazione dell’azoto (N) con l’ossigeno (O) formando monossido di azoto NO e quindi l’emissione di ossidi di azoto NOx. Durante l’espansione la temperatura dei prodotti della combustione diminuisce e gli NOx, la cui formazione raggiunge l’equilibrio chimico in prossimità del picco di temperatura, dovrebbero decomporsi in ossigeno e azoto. Tuttavia tale reazione è così lenta da non avere in pratica il tempo di verificarsi durante il ciclo e il monossido di azoto si combina con l’ossigeno dell’ambiente formando biossido di azoto NO2, molto più tossico del monossido di azoto NO. Per limitare le emissioni di NOx è fondamentale che la combustione avvenga nel modo più uniforme possibile, evitando picchi di temperatura. Invece, i motori diesel moderni, tutti a iniezione diretta ad alta pressione e turbocompressi, sono caratterizzati da elevate potenze specifiche e da processi di combustione molto efficienti dal punto di vista termodinamico ma non favorevoli ai fini della riduzione degli NOx. A titolo di confronto, vale la pena ricordare che i motori a reazione aeronautici, emettono in grandi quantità il Thermal NOx, poiché si è in presenza di elevate temperature e di una grossa quantità di ossigeno. Il triossido ed il pentossido di azoto possono reagire con l’umidità atmosferica e produrre acido nitrico (corrosivo e tossico), presente nelle cosiddette piogge acide che cadono sulla superficie terrestre. Con il termine piogge acide si intende generalmente il processo di ricaduta dall’atmosfera di particelle, gas e precipitazioni acide, causate essenzialmente dagli ossidi di zolfo (SOx) e, in parte minore, dall’acido nitrico sia per cause naturali che per effetto di qualsiasi attività umane ed animale.

Gli ossidi di azoto NOx in alta concentrazione hanno un effetto tossico poichè combinandosi con l’emoglobina del sangue, può provocare paralisi. Inoltre ha effetti irritanti per occhi e polmoni e, combinandosi con gli idrocarburi non saturi, favorisce la formazione di smog fotochimico in atmosfera sotto l’effetto dei raggi solari.
N2 + O2 > 2NO
2NO +O2> 2NO2

La concentrazione di monossido di azoto in atmosfera varia da 0,2 a 10 µg/m3, mentre nell’aria inquinata la concentrazione di NO è in genere di 62-930 µg/m3. La concentrazione ambientale del biossido di azoto oscilla tra 1 e 9 µg/m3; nei Paesi Occidentali la media annuale è compresa fra 20 e 90 µg/m3, mentre nelle città in genere non supera i 40 µg/m3. Entro tali valori, gli effetti dannosi per la salute e l’ambiente sono comunque trascurabili.

LE VALVOLE EGR

Da qui l’esigenza di abbassare la temperatura in camera di combustione con il parziale ricircolo dei gas di scarico che, in quanto gas ormai inerti relativamente più freddi, sottraggono calore nella camera di combustione e riducono gli NOx. La valvola EGR (Exhaust Gas Recirculation) è preposta a tale scopo e provvede a deviare una parte dei gas di scarico immettendoli nuovamente in camera di combustione tramite il collettore di aspirazione. Una percentuale del 30% di gas ricircolato può ridurre fino al 60% le emissioni di NOx, provocando però un aumento consistente degli HC (idrocarburi incombusti) e del particolato PM, eliminabili ambedue con opportuni catalizzatori e filtri antiparticolato montati a valle del collettore di scarico. Solitamente si dosa il ricircolo sul 10-15% in modo tale da evitare un aumento eccessivo degli HC. Le valvole EGR a gestione elettronica migliorano notevolmente il controllo ma resta l’inconveniente che le valvole e le relative tubazioni si intasano progressivamente con i depositi di combustione, limitando fortemente il passaggio dei gas o bloccando la valvola con conseguenti malfunzionamenti del motore. Come tutti i dispositivi introdotti per limitare le emissioni di scarico, anche la valvola EGR rappresenta una forzatura tecnica negativa sul piano delle prestazioni motoristiche e dell’affidabilità a lungo termine. Basti ricordare alla perdita di potenza subita da tutti i propulsori con l’adozione obbligatoria dei catalizzatori ( perdita compensata aumentando le cilindrate) e, in tempi più recenti, ai problemi causati dai filtri antiparticolato.

IL SISTEMA SCR

Per rientrare nei limiti delle emissioni di NOx previste dalle normative Euro 5 ed Euro 6 (rispettivamente di 180 mg/km e 80 mg/km), in molti casi le valvole EGR non sono più sufficienti ed è necessario ricorrere al post-trattamento dei gas di scarico tramite il sistema SCR (Selective Catalyst Reduction), o in alternativa per mezzo di catalizzatori ad accumulo di NOx (NSC). Questi ultimi sono definiti anche trappole NOx , DeNOx o LNT (Lean NOx Trap). In linea teorica questi dispositivi dovrebbero rendere superflue le valvole EGR ma in gran parte dei motori ciò non avviene, anzi in alcuni propulsori Euro 6 è presente una seconda valvola EGR a bassa pressione che preleva i gas di scarico a valle del filtro antiparticolato. Il sistema SCR necessita di un elemento che svolga la funzione di riducente chimico, quindi si utilizza un additivo liquido denominato “Ad Blue” o DEF (Diesel Exhaust Fluid) costituito da 32,5% urea [CO(NH2)2] e 67,5% di acqua deionizzata). Il liquido viene iniettato nello scarico a monte del catalizzatore SCR e si mischia con i gas di scarico per formare ammoniaca. La reazione chimica dell’ammoniaca (NH3) con gli ossidi di azoto (NOx) produce due sostanze innocue, vapore acqueo (H2O) e azoto (N). L’additivo è contenuto in un apposito serbatoio provvisto di pompa. La reazione chimica all’interno del catalizzatore avviene a temperatura elevata (265-425 °C) con un rendimento di circa l’80%. L’elemento catalizzatore è formato da un supporto ceramico poroso ricoperto in Vanadio. I componenti del sistema SCR sono molto sensibili ad eventuali impurità chimiche nel fluido, quindi il circuito è provvisto di filtro. L’AdBlue è incolore, non tossico, sicuro da maneggiare, congela a -11°C, è corrosivo per alcuni metalli, macchia i materiali e ha un odore sgradevole. Lo stoccaggio deve avvenire in un luogo fresco, asciutto e ben ventilato a una temperatura inferiore a 25 ºC
NO + NO2 + 2NH3 > 2 N2 + 3H2O

L’elettroiniettore dell’AdBlue (immagine sopra), simile a quelli impiegati per i sistemi d’iniezione common rail, eroga una quantità dosata di fluido nel tubo di scarico, ed è attivato da un segnale dall’ECM (Engine Control Modul). E’ dotato di alette per il raffreddamento; se la temperatura supera i 160°C viene raffreddato iniettando una maggiore quantità di additivo. La temperatura dell’iniettore viene definita dall’ECM, in base alla temperatura dei gas di scarico misurata e alla resistenza della bobina dell’iniettore. L’iniettore viene attivato se la temperatura dell’SCR è superiore a 100°C e la velocità del veicolo è superiore a circa 8-10 km/h. Il consumo medio del fluido è circa il 3-5% del consumo di gasolio. La normativa europea prescrive che il motore non possa avviarsi nel caso di esaurimento del fluido, quindi sul display messaggi della strumentazione appare in anticipo un segnale di basso livello di additivo. Nell’impossibilità di raggiungere un’officina è possibile rabboccare il serbatoio utilizzando i flaconi in commercio (vedi immagine in basso).

Dal 2017 dovrebbe entrare in vigore il nuovo ciclo di omologazione europeo che prevede un test al banco con modalità più realistiche rispetto all’attuale normativa. Sarà incrementata la punta di velocità max. fino a 130 Km/h, il numero di accelerazioni e la durata del test portata a 1800 sec. (attualmente è di 1200 sec). Inoltre verrà effettuato anche un test su strada con tolleranze degli NOx del 110% . Tale concessione è solo in apparenza molto ampia, in realtà non sarà facile per i costruttori rientrare in questi valori limite.

9 (—T—) 15

Alcuni buoni motivi:

1) maggiore equilibrio riscontrabile in tutte le situazioni e minimo sforzo alle estremità degli arti visto che si trovano nella posizione con maggior braccio di leva nell’azione di coppia sul volante

2) uso della muscolatura più “corta” del pollice sulle razze = minore stress muscolare

3) possibilità di un maggiore raggio di sterzo

4) possibilità di usare la tecnica dell’anticipo in maniera più intuitiva e naturale

5) maggiore sensibilità sul volante nella distribuzione dei pesi durante la cambiata di marcia, quando rimane una sola mano sulla ghiera (sfatando il mito della mano singola il più possibile al centro nella parte superiore). L’allievo impara a fidarsi del veicolo (= un pensiero in meno = meno stress): gli angoli caratteristici lo mantengono in linea retta con il minimo intervento

6) pollici pronti per premere il clacson con un semplice allungo

7) possibilità di interagire con i comandi degli indicatori di direzione e di attivazione dei tergicristalli in maniera pressoché intuitiva e immediata

8) in caso di scoppio dell’airbag le mani sarebbero spinte all’esterno della corona senza alcun rischio di finire verso la faccia del conducente

9) fluidodinamica: lo snodo che passa nei nostri polsi rimane al di sotto di quello nella spalla permettendo al sangue di fluire in maniera più costante (più in alto i polsi si trovano più difficile sarà vincere la gravità (“provate a sdraiarvi per 15 minuti sul letto e scrivere con il cellulare”, esempio subito capito un allievo).

10) migliore punto di coppia nel movimento rotatorio

Analisi e prevenzione degli incidenti stradaliDualismo consumatore della mobilità-cittadino: perché il cittadino preferisce la sicurezza e il consumatore la velocità

L’analisi costi-benefici in un nuovo progetto di mobilità valorizza, solitamente, l’impatto sulla sicurezza ed il tempo di percorrenza attraverso simulazioni in cui il consumatore della mobilità, o conducente, scegli dei percorsi che si differenziano sulla base di questi due fattori: sicurezza e durata del viaggio.

Questo approccio, definito dualismo consumatore-cittadino, é stato criticato per non prendere in considerazione i benefici dei trasporti pubblici.

L’analisi ha evidenziato che le persone attribuiscono più importanza alla sicurezza come cittadini che come conducenti.

Sono emerse cinque spiegazioni di tipo COGNITIVO e cinque di tipo NORMATIVO perché la percezione del rischio cambia in base alla prospettiva scelta (cittadino o conducente).

Da un punto di vista cognitivo, i conducenti attribuiscono un basso valore alla possibilità di un incidente emerge che:
1) tale rischio è insignificante (“statisticamente poco probabile”) sul piano individuale;
2) il rischio personale è più basso rispetto alla “consapevolezza media” del rischio stesso (“a me non succederà”);
3) il rischio personale è controllabile (“cosa vuoi che sia, me ne accorgerò e saprò controllarlo”);
4) non sanno distinguere il livello di rischio “relativo” nella vita reale (probabilità che un soggetto, appartenente ad un gruppo esposto a determinati fattori, incorra in un evento, rispetto alla probabilità che un soggetto appartenente ad un gruppo non esposto incorra nello stesso evento);
5) le proprie scelte sono più avverse al rischio rispetto alle scelte attuate dagli altri e, rispetto al cittadino, non le considerano rischiose per gli altri conducenti.

Da una spiegazione di tipo normativo il cittadino crede che l’amministrazione preposta dovrebbe essere focalizzata sulla sicurezza dei conducenti emerge che:
6) il cittadino é propenso verso scelte preventive per la riduzione dei rischi stradali;
7) l’amministratore ha l’obbligo di prendersi cura della sicurezza stradale in tutti suoi aspetti;
8) ai conducenti é demandata la responsabilità di scegliere il miglior percorso;
9) l’amministratore deve tenere conto delle abitudini dei conducenti per migliorare la sicurezza delle tratte più utilizzate;
10) l’amministratore deve assicurare la sicurezza così che conducenti possono scegliere il percorso più veloce senza doversi preoccupare che la loro scelta impatti sul rischio di incidente .

Correva l’anno 1987…

… in cima alle hit mondiali c’erano Micheal Jackson, Madonna, Def Leppard, Aerosmith, Whitesnake e Guns n Roses. Primo ed ultimo anno in cui l’Hard Rock era così in alto nei cuori delle persone.

In quegli anni i Kiss avevano venduto l’anima al merchandising, perdendo molti fan e guadagnandone tanti altri, inventando di fatto una fabbrica musicale.

Ozzy Osborne dopo aver sposato sua moglie si lascia trascinare in innumerevoli festini a base di alcool e coca, prima ancora di promuovere le OzzFest e cantare la ballad con Lita Ford “Close My Eyes Forever”.

I Van Halen avevano rovinato, si fa per dire, il suono rude delle chitarre introducendo le tastiere nella super hit Jump nel ‘84 modificando il genere musicale che trova il suo apogeo nella stratosferica Final Countdown degli nordici Europe.

Lars Hulrich dei Metallica aveva smesso da 2 anni di sfottere Tommy Lee durante i concerti dei Motley Crüe, facendolo di fatto scendere dal palco ed inseguire il tedesco per pestarlo.

I Poison avevano smesso insieme ai Ratt di sfasciare le macchine della polizia sulla Sunset Boulevard.

I Rainbow e i Deep Purple si affidavano a Joe Lynn Turner, con la sua voce suadente e calda ed ex del neoclassico Malmsteen, di tornare in auge.

Joan Jett ex Runaway non aveva ancora scritto la hit I Love Rock n Roll.

I Megadeth, Great White e Guns continuavano a distruggersi con bottiglie di whisky e sfondarsi le vene di eroina.

Oramai un album non era tale se non conteneva almeno una ballad.

Nell’aria c’era una totale spensieratezza e la musica veniva cantata per il puro divertimento, non si annusava minimamente a distanza alcuna crisi economica.

Il sesso era gratuito e alle groupie mancava solo il sindacato.

Il 19 giugno celebrerò quel – mood – cantando a squarciagola con due attori principali di quegli indimenticabili anni oltre oceano: Def Leppard e Whitesnake e lo farò vestito degnamente come si usava fare in quegli anni.

Lobo Prefrontale, Conscio e Subconscio

Si tratta della componente conscia della mente, che elabora consapevolmente informazioni esperienziali in quantità contenuta, e di quella inconscia, che assorbe quantità molto più rilevanti di informazioni dalla provenienza più varia: visiva, tattile, uditiva, scritta, emozionale.

Esistono alcuni elementi da tenere presenti: in ogni secondo alla nostra mente arriva un volume di informazioni molto superiore alle possibilità computazionali della parte conscia (11 milioni di bit al secondo), secondo il calcolo di Zimmermann, citato in Mlodinov). Esiste dunque una forte disparità tra le due componenti, con la seconda che assorbe comunque automaticamente il resto dei bit, i quali sfuggono alla prima, e lavora per così dire in background.

Come umani, non possiamo fare a meno di catturare le emozioni e le intuizioni in qualsiasi modo manifestate dagli altri, perché si tratta di un’abilità intrinseca al nostro cervello, data la sua evoluzione, per cui non possiamo “spegnerla” (switch off). Per rappresentare la dinamica parte conscia e inconscia ricorre alla metafora di “due sistemi ferroviari con una miriade di linee interconnesse” che si intersecano in vari punti.

Al quadro così descritto bisogna aggiungere che la componente conscia lavora soprattutto nel lobo-prefrontale, che svolge attività fondamentali di categorizzazione percettiva, cioè di sviluppo dell’abilità di elaborare gli stimoli ambientali, classificandoli come base per stabilire modalità di reazione di adattamento, perché la distinzione tra situazioni pericolose e favorevoli è stata ed è essenziale per la sopravvivenza da ogni punto di vista. In assenza del processo di categorizzazione, il puro accumulo di input percettivi sarebbe inutile o dannoso.

In assenza del processo di categorizzazione, il puro accumulo di input percettivi sarebbe inutile o dannoso.

L’esempio della mela e della palla di biliardo: la differenza tra cibo e un oggetto funzionale ad attività non alimentare è un prodotto essenziale della categorizzazione, che si basa appunto su polarizzazioni cognitive, a loro volta generate da complesse dinamiche di integrazione mediante matching tra input percettivi e rielaborazione razionali. In definitiva, il comportamento umano, per come si è evoluto, è risultato di una serie infinita di intrecci tra flussi percettivi, rielaborazione consapevole, continue interazioni tra lavoro inconscio e sistematizzazione consapevole. I processi decisionali si basano per un 5% su funzioni cognitive consapevoli e un 95% su meccanismi di attivazione non controllati, fortunatamente, perché sono stati finora fondamentali per i successi evolutivi degli esseri umani

Riflessioni di un formatore ed educatore alla guida

Non riesco a prendere sonno, un pensiero mi ronza nella testa come una fastidiosa zanzara. Un istruttore che non ha nemmeno un bocciato può definirsi un bravo istruttore? Nulla da fare, la risposta è sempre la stessa: no!

Cosa significa infine? Mi viene in mente sempre un’unica soluzione: aver trovato un metodo che tuteli me stesso dal fallimento ed omologare ogni singolo ragazzo a questo metodo. È un modo come un altro per alleggerire la giornata lavorativa attraverso schemi fissi che mi portano a risultati certi ovvero essere intoccabile agli occhi della critica.

Questa è la strada giusta? Non credo.

I ragazzi con cui ho il piacere di guidare mi insegnano singolarmente a capirli nella loro diversità. Dopo la parte formativa inizia il vero e difficile lavoro: l’educazione! Osservarli ed ascoltarli per definire il loro stile è la sfida che ogni istruttore deve saper affrontare. Questa scelta contiene imperfezioni? Certamente! Superando l’esame di guida guidano in maniera impeccabile? La loro guida contiene delle sbavature ma ciò non significa che questo sia un problema. Quest’ultima riflessione contiene il punto di chiusura del nostro lavoro ovvero stimolarli affinché proseguano da soli la crescita e continuino a volerlo fare, alla guida così come nella vita. Chi sarà più sensibile arriverà prima a migliorarsi ben inteso. 

Raramente intervengo sullo sterzo per modificare la traiettoria dell’autovettura durante la guida e lo stesso vale per il freno. In quei momenti, come con pacatezza e serenità, li induco alla riflessione, far tesoro delle emozioni che han vissuto in quell’istante ancor prima della riflessione tecnica correlata. In fin dei conti gli offro strumenti validi per auto valutarsi e sempre sanno dove hanno errato senza che proferisca parola (questo è un punto che mi rende orgoglioso!). I pochissimi bocciati hanno sempre avuto l’umiltà di capire lo sbaglio senza che dicessi nulla, con cognizione!

Non mi importa, ad esser sincero, se ho un numero irrisorio di bocciati, di cui annoto data, esaminatore e motivo (si capisce che ho dimestichezza con il Sistema Gestione Qualità), oppure che la media delle guide sia intorno a 13. Sono solo freddi dati che mi aiutano a migliorare ma, data la predominante componente umana, non sono la parte essenziale del nostro lavoro. Capire ogni singolo ragazzo è arduo, faticoso, anzi, molto faticoso tanto da privarti di tantissime energie a fine giornata lavorativa

Certo, ho scelto questo lavoro, non mi sono ritrovato a farlo come alternativa ad un’altra mansione più faticosa fisicamente etc etc., motivazione purtroppo optata da molti nel nostro settore.

Grazie a chi mi ha dato gli strumenti ed indotto alla  riflessione e a migliorarmi costantemente.

Buona notte. 

Marylin Monroe got no Li-Ion battery yet

This morning I was thinkin’ “Will a calculator be as fast and good as our brain”? Not yet! By the way, it seems long distance to reach the target, what we can use well is our resource, our brain. Think, think and think just like a training. Some super situation makes human, not all of us, supernatural one. When you hear the voice of someone you love, I mean in danger, you start to analyze so many aspects and variabilities it seems insane what you can do. Action and thought move at the same point every milli-second, everything seems possible! What’s the key? Emotions! Those funny things are our best friend or enemy, it could be for someone. Those “guys” let you realize something “strange”, super natural, and when it’s over you can not really realize “how it was possible?”. This is magic, this is what we are and in this way I scream “screw you bro” if you try to reply humans with machines!

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Le aspettative di un genitore verso un figlio

Da tempo rifletto su questo aspetto, il titolo parla da solo.
Cosa ti aspetti da tuo figlio? Lo vedi nascere ed inizi a vivere con lui. Viverci insieme
È tutt’altro che facile; sconvolge la tua logistica, gli spazi, dilata il tempo a disposizione facendolo percepire come infinito come le giornate che gli inizi a dedicare. Già, “inizi” dato che ha 12 mesi tra pochi giorni. Mi piace pensare che possa diventare quello o quell’altro (rimarrò generico) in base
ai nostri gusti, esperienze ed idee. È inevitabile! Alla fine su cosa puntare? La risposta mi porta sempre nella stessa direzione. La sua felicità a prescindere dalle porte che deciderà di aprire. Come aiutarlo? Anche in questo caso ritengo che la scelta più valida per un genitore non sia solamente “il mantenerlo” altrimenti non si giustificherebbero le quantità di teste di cazzo che ci sono nel mondo. Bisogna in maniera primaria fare fatica per mantenere vivo il ricordo dei propri errori e delle proprie sensazioni. Si, le nostre sensazioni che hanno accompagnato ognuno di noi durante la nostra personale evoluzione: scordarcene ci porta a subire una regressione qualitativa della persona, è inevitabile. Questo aspetto ci riguarda molto da vicino nell’iterazione proprio con le altre persone, coloro che sono esterne agli individui che identifichiamo appartenere alle cerchie più intime fino a quelle più esterne. L’autocritica è poi la forza motrice che ci permette di proseguire correttamente in questa direzione. È facile secondo voi? È difficilissimo essere coerenti ogni giorno con questi due propositi. È abbacinante l’energia negativa dell’ignoranza intesa come incapacità di conoscere in modo adeguato se stessi. Siamo sempre facili all’essere forieri di giudizio o della sentenza che noi illuminati ipotizziamo, perché non ne siamo realmente certi, verso un colpevole: se cercassimo in noi capiremmo che siamo noi stessi causa delle nostre scelte errate nella maggior parte delle situazioni. Mio figlio potrà essere padrone unico del suo futuro nel rispetto delle altre persone e di ciò che lo circonda. A noi genitori la difficile scelta di stimolarlo in qualunque modo ci sia concesso dalla nostra cultura. Buon avventura figlio mio.

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