Le aspettative di un genitore verso un figlio

Da tempo rifletto su questo aspetto, il titolo parla da solo.
Cosa ti aspetti da tuo figlio? Lo vedi nascere ed inizi a vivere con lui. Viverci insieme
È tutt’altro che facile; sconvolge la tua logistica, gli spazi, dilata il tempo a disposizione facendolo percepire come infinito come le giornate che gli inizi a dedicare. Già, “inizi” dato che ha 12 mesi tra pochi giorni. Mi piace pensare che possa diventare quello o quell’altro (rimarrò generico) in base
ai nostri gusti, esperienze ed idee. È inevitabile! Alla fine su cosa puntare? La risposta mi porta sempre nella stessa direzione. La sua felicità a prescindere dalle porte che deciderà di aprire. Come aiutarlo? Anche in questo caso ritengo che la scelta più valida per un genitore non sia solamente “il mantenerlo” altrimenti non si giustificherebbero le quantità di teste di cazzo che ci sono nel mondo. Bisogna in maniera primaria fare fatica per mantenere vivo il ricordo dei propri errori e delle proprie sensazioni. Si, le nostre sensazioni che hanno accompagnato ognuno di noi durante la nostra personale evoluzione: scordarcene ci porta a subire una regressione qualitativa della persona, è inevitabile. Questo aspetto ci riguarda molto da vicino nell’iterazione proprio con le altre persone, coloro che sono esterne agli individui che identifichiamo appartenere alle cerchie più intime fino a quelle più esterne. L’autocritica è poi la forza motrice che ci permette di proseguire correttamente in questa direzione. È facile secondo voi? È difficilissimo essere coerenti ogni giorno con questi due propositi. È abbacinante l’energia negativa dell’ignoranza intesa come incapacità di conoscere in modo adeguato se stessi. Siamo sempre facili all’essere forieri di giudizio o della sentenza che noi illuminati ipotizziamo, perché non ne siamo realmente certi, verso un colpevole: se cercassimo in noi capiremmo che siamo noi stessi causa delle nostre scelte errate nella maggior parte delle situazioni. Mio figlio potrà essere padrone unico del suo futuro nel rispetto delle altre persone e di ciò che lo circonda. A noi genitori la difficile scelta di stimolarlo in qualunque modo ci sia concesso dalla nostra cultura. Buon avventura figlio mio.

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