Correva l’anno 1987…

… in cima alle hit mondiali c’erano Micheal Jackson, Madonna, Def Leppard, Aerosmith, Whitesnake e Guns n Roses. Primo ed ultimo anno in cui l’Hard Rock era così in alto nei cuori delle persone.

In quegli anni i Kiss avevano venduto l’anima al merchandising, perdendo molti fan e guadagnandone tanti altri, inventando di fatto una fabbrica musicale.

Ozzy Osborne dopo aver sposato sua moglie si lascia trascinare in innumerevoli festini a base di alcool e coca, prima ancora di promuovere le OzzFest e cantare la ballad con Lita Ford “Close My Eyes Forever”.

I Van Halen avevano rovinato, si fa per dire, il suono rude delle chitarre introducendo le tastiere nella super hit Jump nel ‘84 modificando il genere musicale che trova il suo apogeo nella stratosferica Final Countdown degli nordici Europe.

Lars Hulrich dei Metallica aveva smesso da 2 anni di sfottere Tommy Lee durante i concerti dei Motley Crüe, facendolo di fatto scendere dal palco ed inseguire il tedesco per pestarlo.

I Poison avevano smesso insieme ai Ratt di sfasciare le macchine della polizia sulla Sunset Boulevard.

I Rainbow e i Deep Purple si affidavano a Joe Lynn Turner, con la sua voce suadente e calda ed ex del neoclassico Malmsteen, di tornare in auge.

Joan Jett ex Runaway non aveva ancora scritto la hit I Love Rock n Roll.

I Megadeth, Great White e Guns continuavano a distruggersi con bottiglie di whisky e sfondarsi le vene di eroina.

Oramai un album non era tale se non conteneva almeno una ballad.

Nell’aria c’era una totale spensieratezza e la musica veniva cantata per il puro divertimento, non si annusava minimamente a distanza alcuna crisi economica.

Il sesso era gratuito e alle groupie mancava solo il sindacato.

Il 19 giugno celebrerò quel – mood – cantando a squarciagola con due attori principali di quegli indimenticabili anni oltre oceano: Def Leppard e Whitesnake e lo farò vestito degnamente come si usava fare in quegli anni.

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